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Pignataro Interamna
Resti di elefanti risalenti al Pleistocene.
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Pignataro Interamna
CategoriaUscendo da Cassino e dirigendosi verso la costa si può seguire sia la superstrada per Formia o si può seguire, a piedi, la bretella che unisce il percorso che fa la Via Francigena nel Sud sull’Asse Casilina e sull’Asse della via Appia. Tale percorso è stato tracciato proprio per consentire ai Camminatori che seguono l’Appia di girare per raggiungere e visitare Montecassino e poi proseguire per la variante che passa nel Molise e si ricongiunge al percorso accreditato, a Benevento.
A Pignataro Interamna, un Comune situato nella valle del Liri, sono stati rinvenuti importanti resti di elefanti risalenti al Pleistocene. I primi ritrovamenti di fossili risalgono alla fine del ‘700. Nel 1816 venne poi localizzato un reperto fossile abbastanza significativo che fu consegnato alla Badia di Montecassino. Nel maggio del 1926 nel podere – contrada Fontanarosa – di proprietà di Saverio Tiseo, fu rinvenuto un esemplare «di mastodonte» poi identificato dagli scienziati come un individuo della specie di elephas antiquus Falconer.
La lunghezza delle ossa facciali, dal muso alla sommità del cranio, era di m.1,43, la circonferenza del cranio era di circa 3 metri e le zanne avevano una circonferenza di 50 cm e una lunghezza di ben 2,20 metri.
I reperti furono venduti all’American Museum of Natural History di New York il 3 dicembre 1928 e nel maggio dell’anno successivo furono trasferiti negli Stati Uniti d’America. Nel marzo del 1931 Hosborn pubblicò un accurato studio osteologico del magnifico teschio di Pignataro Interamna.
Il giacimento pleistocenico di Pignataro Interamna è ricordato in contrada Fontanarosa con un cartello gigante. Vi sono raffigurati un paesaggio pleistocenico nonché le varie tappe di ritrovamento degli scheletri di Elephas antiquus, compreso quello del 1949